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Hai trovato il giusto acquirente ed è pronto ad acquistare? Fantastico!

Dopo tanto tempo sei risuscito a trovare l’acquirente e sei quasi giunto/a al momento fatidico del rogito. Molto bene, sei stato bravo/a, ma ora fai molta attenzione.

Ora puoi finalmente rilassarti dopo tante visite, telefonate, permessi in ufficio e impegni rimandati per far visionare casa ai potenziali acquirenti, ore e ore passate a mandare fax, fotocopie di piantine, visure e tanto altro. Ma questo è invece il momento in cui occorre star bene attenti ai dettagli!

 Se fino ad ora hai pensato di aver fatto tutto a regola d’arte, sappi che le insidie sono sempre dietro l’angolo, specie se questo è il primo immobile che ti sei apprestato/a a vendere.

 Una volta scelto il notaio, decisione che solitamente spetta all’acquirente, egli ti richiederà l’elenco dei documenti relativi all’immobile necessari a te e all’acquirente stesso per la stipula dell’atto di compravendita.

Di seguito un elenco non completo ma indicativo dei documenti necessari a vendere una casa:

  • la proposta d’acquisto
  • la copia dell’assegno di caparra e dei vari assegni scambiati tra le parti per il pagamento dell’immobile
  • i vari documenti d’identità, l’estratto per riassunto dell’atto di matrimonio, le pratiche e le concessioni edilizie ordinarie ed eventuali varianti e/o sanatorie

… La lista continuerebbe, ma ci fermiamo qua – non vorremmo annoiarti!

Ciascuno di questi documenti, e di molti altri che non ho elencato, può nascondere sfaccettature diverse. Non sempre riuscirai a leggere anche ciò che è inteso tra le righe, rischiando perciò di lasciare una tua firma su un documento (l’atto notarile di vendita) che ti si ritorcerà contro perseguitandoti per anni.

Sappi che la legge non ammette ignoranza, qualora ci fossero difformità di cui probabilmente non sei conoscenza, essendo esse dipendenti dai precedenti proprietari o dal costruttore stesso. Le aule dei tribunali sono piene di questi conteziosi tra privati e quasi sempre con rimborsi del doppio della caparra, che sono il più delle volte cifre veramente importanti. Non vogliamo spaventarti con questi avvertimenti, ma vogliamo solo consigliarti di stare molto attento e di non sottovalutare nulla prima di sederti davanti a un notaio.

Un ulteriore consiglio che possiamo darti è quello di accertarti su ogni punto prima di dichiararlo nell’atto di compravendita. Se non sei sicuro/a di ciò che stai dichiarando, rivolgiti a chi ne sa più di te: potrebbe farti risparmiare migliaia e migliaia di euro.

Per farti un semplice esempio: se l’acquirente ti chiede se l’impianto elettrico è a norma come quello idraulico e a voce gli dici di sì, mentre all’atto ti chiede la certificazione e tu non gliela mostri, l’atto stesso potrebbe andare in fumo. Questo può capitare, ad esempio, se trovi l’acquirente veramente pignolo – e, credimi, ce ne sono tanti! E fanno anche bene ad esserlo, perché probabilmente stanno investendo nel tuo immobile i sacrifici di una vita.

Siamo giunti alla fine di questo post e ti ribadiamo che un errore può costarti veramente molto caro e a termini di legge potrebbe portarti all’inadempimento del contratto stipulato, con la restituzione come già citato del doppio della caparra o ad una riduzione notevole del prezzo per non incappare a conteziosi civili lunghi e costosi.

Ti auguriamo una buona vendita

 PS:

Se stai decidendo di vendere casa e vuoi stare tranquillo/a, tiene presente che i nostri consulenti potranno seguirti sotto tutti gli aspetti tecnico giuridici fino al rogito, esonerandoti dal qualsiasi problema perché c’è ne occuperemo noi e non considerare la provvigione come un costo ma considerala come un investimento perché è nostro interesse venderla al miglior prezzo di mercato.

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